L’aumento dei carburanti, aggiunto alla crisi
economica, ha messo sul lastrico gestori di carburanti,
autotrasportatori e tutte le categorie che lavorano con i mezzi di
trasporto. Le ripercussioni degli aumenti si riversano poi sugli
automobilisti che sono spesso costretti a lasciare l’auto a casa.
Aumento del costo dei carburanti vuol dire inoltre conseguente aumento
dei prezzi di tutti prodotti trasportati su gomma.
Ai
Presidenti della Repubblica, del Consiglio, del Senato, della Camera e
al Ministro dello Sviluppo Economico e’ destinata la petizione popolare
on-line lanciata dai Benzinai Italiani Riuniti che raccoglie la voce di
tutti coloro che sono stanchi dell’immobilismo e della sottovalutazione
del problema.
I sottoscrittori e le sottoscrittrici della presente petizione chiedono pertanto:
1. Il taglio delle accise scadute, ormai storiche;
2. La rendicontazione delle accise in corso;
3. La modifica dei contratti economici e di lavoro dei gestori di carburanti.
Non
dobbiamo dimenticare che il carburante costa caro a causa della tasse e iva.
Stiamo ancora pagando, attraverso le accise, la
guerra di Etiopia del 1935, il finanziamento della crisi di Suez del
1956 ecco sotto la slista completa:
- 0,000981 euro per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
- 0,00723 euro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
- 0,00516 euro per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
- 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
- 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
- 0,0387 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
- 0,106 euro per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
- 0,0114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
- 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009.
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
- 0,0089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
- 0,082 euro per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
- 0,02 euro per far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.
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